Il pescatore subacqueo

Titolo: Pesca Subacquea - Guida allo sport della caccia al pesce, in Il Mare in Padella di Guido Scolari

Autore: Luigi Stuart Tovini - Guido Scolari

Editore: Sambolino & Figli, Genova

Anno di Pubblicazione: 1951

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Dalla Prefazione:
Ogni libro che parli di pesci e di pesche marittime, in questo nostro paese ch'è una penisola e che ignora come pochi altri in Europa una letteratura specifica sul tema, va benedetto e accolto a braccia aperte. Ma ancor più un libro che parli anche della caccia subacquea, sfogliandone le pagine fantastiche e scoprendone quei motivi vitali che da un esercizio sportivo di dilettanti condurranno, e già conducono, alle scoperte più sensazionali del nostro secolo. La scoperta di un nuovo mondo, più vasto della Terra, più ricco dell'America, più strano della Luna. Di nuovi libri sulla caccia subacquea ne occorrono: in Francia ne escono ogni anno, e ciascuno ritrova temi nuovi, ciascuno ha la possibilità di camminare in strade diverse. Anche questo scritto dunque, ha potuto rinvenire i suoi spunti e le sue ragioni d'interesse nuovo, anche questo offrirà ai lettori, esperti o no, la gioia dello scoprire e del sapere. È la materia stessa, il mare e i suoi abitanti, che fa forza su chi la intende, che ti arricchisce a dismisura : è inesauribile; ma per intenderla a fondo e per ridonarla agli uomini occorre un interprete sicuro, che dal mare e dei suoi abitanti abbia avvertito la poesia, il mistero, ma che vi abbia anche saputo indagare con occhio vigile e con intelligenza aperta. Luigi Stuart Tovini è proprio uno di questi pochi interpreti di oggi : non lo dico per cortesia verso il raro amico, né per dovere di chi, con una prefazione, vuole introdurre lietamente il lettore alle pagine di un libro; lo affermo per l'esperienza diretta che in tanti anni di « comunità subacquea » ho potuto assumere sul lavoro e sulla sua passione. L'autore di queste pagine che voi leggerete ha la virtù, con la sua parola in argomento, di fare testo : il suo nome è una garanzia ed è per questo che io sono maggiormente soddisfatto ch'egli sia uscito, finalmente dal silenzio dei troppo modesti. Io desidererei, comunque, che queste sue pagine « introduttive », fossero per lui una vera e propria introduzione ad alcunché di ancor più impegnativo. In questa penisola, per questi mari italiani, di interpreti sicuri c'è una vera fame. Ora egli ce la soddisfa collaborando con Guido Scolari per insegnarci anche.... come si fa a cucinar le prede : saggio insegnamento, e Dio sa quanto opportuno, visto che nessuno ne ha parlato qui in Italia e visto pure che, in sostanza, i pesci si catturano per mangiarli. È un diritto di fame, o di appetito, soddisfatti. Ora resta quell'altro; che Stuart Tovini non se ne scordi.

                                                          GIANNI ROGHI      

 Una citazione da : Origini e sviluppi della "Pescasub"

«.........il tuffatore

« attacca la sua preda colla sola

« sua forza. Egli si tuffa dall'eterea

« luce giù nel profondo attraversando

« fluidi sentieri, e saldo come fosse

« su terra ferma ei gira tra le volte

« del fondo ed i segreti spazi esplora

« attaccando la preda. Le sue mani

« hanno afferrato il sàrago e l'ombrìna,
« cui non la mole valse nè la fuga.

 
No, non si tratta di moderni metri liberi: siamo nell'anno 195 dell'era cristiana, e chi verseggia è il greco Oppiano il suo poema « Halieutica ». La caccia subacquea non è dunque una novità, ma un esercizio venatorio che ha impiegato migliaia di anni per presentarsi alla ribalta come sport. Abbiamo detto « caccia » ed in realtà la pescasub dovrebbe essere considerata tale, anche se l'obiettivo di chi la esercita, è costituito dalla cattura di pesci. Ma non ci soffermeremo sull'argomento, come non faremo la storia di questo sport attraverso i secoli, dai palafitticoli ai tuffatori di cui parla Oppiano, dai romani « duratores sub aqua » ai selvaggi della Polinesia, per giungere ai giapponesi. Proprio l'iniziativa di alcuni di questi eccezionali nuotatori deve essere individuata quale germe del modello sviluppo della pescasub, per quanto sia arduo stabilire priorità e distinguere fra attività parallele in settori diversi di questo sport oggi di moda. Quel che è indubbio, nel 1929 giunsero nel golfo di Napoli due giapponesi - reduci dell'esposizione di Barcellona - E si esibirono ad Ischia e sulla costa della penisola sorrentina, con arpione a mano e piccoli occhiali stagni, la cui montatura in legno era incastrata nell'incavo delle orbite. Tuffandosi sott'acqua, essi riaffioravano spesso con un bel pesce infilzato, E ciò non mancò certamente di solleticare la fantasia di alcuni spettatori, non solo gli italiani, presenti in quella zona di rinomanza turistica.


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